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Montagna, che passione!

Una trasmissione interamente dedicata alla corsa in montagna nel talk settimanale di Atletica TV. Si raccontano tre atleti che quest’anno sono riusciti a conquistare un titolo italiano assoluto sui sentieri: il tricolore delle lunghe distanze Francesco Puppi, la campionessa della gara classica Gaia Colli e il re del chilometro verticale Henri Aymonod. Tre specialità diverse, tre punti di vista sul movimento “off road” e un comune denominatore: mettersi alla prova su più fronti, anche in pista e su strada, per vivere le emozioni della corsa. Sullo sfondo le spettacolari immagini dei principali appuntamenti della stagione nazionale appena conclusa, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia. E con lo sguardo rivolto al 2021 che potrebbe avere come evento-clou la prima attesa edizione del Mondiale unico di montagna e trail, con quattro prove nella stessa manifestazione: classic, short trail, long trail e il debutto del vertical nel panorama iridato. Ma anche la World Cup che annuncia quattro tappe in Italia sulle sedici previste.

PUPPI – Il suo motto è “any surface available” e la dice lunga sullo spirito con cui affronta l’attività: “Cerco di essere competitivo su ogni terreno – le parole di Francesco Puppi – perché credo che nella corsa in montagna sia fondamentale andare forte in qualsiasi pendenza e superficie, anche sul piano oppure nei cross”. È il vicecampione mondiale “long distance” dopo l’argento vinto nel 2019 a Villa La Angostura, nella Patagonia argentina: “L’esperienza che ricordo con più soddisfazione – prosegue l’alfiere dell’Atletica Valle Brembana, laureato in fisica – in un ambiente meraviglioso grazie a questa disciplina che ci porta in mezzo a scenari naturali mozzafiato. Ho dato tutto, in una gara condivisa con lo statunitense Jim Walmsley che poi ha vinto ma con cui ho anche stretto un’amicizia importante”. Quest’anno, prima del tricolore al Trofeo Nasego di Casto, il 28enne comasco di Guanzate ha festeggiato il successo al Fletta Trail di Malonno: “Una delle prime manifestazioni dopo il lockdown, quando ci stavamo abituando a partenze distanziate e con mascherina. Per scoprire che il protocollo poteva funzionare, che si poteva gareggiare lo stesso e trovare stimoli in questa stagione”.

COLLI – A soli 21 anni è diventata campionessa italiana assoluta di corsa in montagna, con il trionfo al Challenge Stellina di Susa. “Anch’io pratico l’atletica a 360 gradi – riflette la bellunese che vive a San Pellegrino Terme (Bergamo) – e forse è proprio questo che mi ha fatto arrivare al top in quella gara. L’attività in pista mi aiutato ad avere maggiore consapevolezza, tant’è che poi a Vittorio Veneto ho agguantato il titolo promesse dei 10.000 metri. Quando sono riprese le competizioni è stato difficile far incastrare tutto, ma volevo fare il meglio possibile senza tralasciare niente. Non vedo l’ora di cominciare la prossima stagione”. Al Mondiale argentino c’era già stato il debutto in Nazionale maggiore: “Emozione fantastica, esordire così giovane tra le assolute – esclama la portacolori dell’Atletica Valle Brembana – gareggiando con atlete con cui avevo sempre sognato di correre”.

AYMONOD – È imbattuto in questa stagione nel chilometro verticale. La sua gara preferita, con salite a tratti molto ripide e mille metri di dislivello, che l’ha portato sul gradino più alto del podio tricolore alla Chiavenna-Lagunc. “Una specialità particolare, che richiede forza – spiega il valdostano di Rhemes-Saint-Georges – ma ora per fare il salto di qualità vorrei migliorare anche sul piano. La multilateralità degli atleti della corsa in montagna dimostra che non è solo una disciplina fine a se stessa, ma anche uno strumento per allenarsi ad altre gare. E che si può crescere ovunque, trovando la giusta programmazione”. D’inverno il suo sport è invece lo sci alpinismo: “Amo la montagna in tutte le sue sfaccettature – afferma il 24enne della Sportification – e cerco di viverla seguendo i ritmi stagionali, in diversi modi, per mantenere sempre alto lo stimolo. Mi piace l’idea di ripercorrere i sentieri della corsa in montagna con gli sci ai piedi, in una disciplina che per me è complementare”. In attesa della prima volta per il chilometro verticale ai Mondiali del 2021 e del sogno di una maglia azzurra da indossare sulle cime iridate.

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